“Formula E”: il futuro dello sport motoristico è elettrico
“Formula E”: il futuro dello sport motoristico è elettrico
Che direzione prenderà lo sport motoristico, visto il crescente interesse per l'elettromobilità? Una risposta è data dalla “Formula E”. In questa serie automobilistica, nata solo nel 2014, le gare si svolgono proprio là dove si trovano gli spettatori: nelle città. Ciò è possibile grazie all'impiego di motori elettrici.
Qui puoi scoprire:
- Perché la “Formula E” appassiona anche i giovani allo sport motoristico
- Perché nei modelli di serie potrai trovare presto la tecnologia delle auto da corsa elettriche
- In che modo la gamificazione ti permette di partecipare alla “Formula E”
- Quando e dove puoi seguire dal vivo la “Formula E”
Da circa 70 anni la “Formula 1” suscita l'entusiasmo degli appassionati di motori di tutto il mondo. Cinque anni fa, a questa amatissima serie motoristica si è affiancata la “Formula E”, una serie al passo coi tempi che si differenzia da quella tradizionale in primo luogo per la motorizzazione. Diversamente dai classici bolidi di “Formula 1” con motore a combustione, le auto di “Formula E” utilizzano motori elettrici avanzatissimi dal punto di vista tecnologico. La “Formula E”, la cui denominazione ufficiale è “ABB FIA Formula E Championship”, è quindi la prima serie automobilistica in cui si gareggia con veicoli esclusivamente elettrici.
“Formula E” sta per efficienza, sostenibilità e progresso tecnologico
Tutto è iniziato nel 2011. A Jean Todt, presidente della “FIA”, e all'imprenditore spagnolo Alejandro Agag è venuta l'idea di dare vita a una serie motoristica che dimostrasse le potenzialità della mobilità sostenibile. “Il nostro intento era fare in modo che le persone si facessero un'idea diversa delle auto elettriche”, spiegò Agag nel 2014 alla “Süddeutschen Zeitung” illustrando uno degli obiettivi. In quello stesso anno la “Formula E” fece il suo debutto a Pechino. La “FIA”, “Federazione Internazionale dell'Automobile”, è tra l'altro anche l'organizzatrice della “Formula 1”. L'idea alla base della “FIA Formula E” è però diversa da quella delle serie motoristiche tradizionali. Il nuovo tipo di motorizzazione permette alle auto da corsa di gareggiare nei cosiddetti “E-Prix” di “Formula E” là dove si trova il pubblico: al centro delle città.
Il nostro intento era fare in modo che le persone si facessero un'idea diversa delle auto elettricheAlejandro AgagPresidente della Formula E Holdings Ltd.
La questione, oltre a basse emissioni di gas di scarico, riguarda anche il volume. Il livello acustico delle auto da corsa elettriche è di 80 decibel, paragonabile al normale rumore del traffico quotidiano. Non sorprende quindi che la “Formula E” si rivolga anche ai giovani interessati ad argomenti quali efficienza, sostenibilità e progresso tecnologico e per i quali la classica “Formula 1” è troppo rumorosa e inquinante. Inoltre la ancora giovanissima “Formula E” è considerata una start-up “figlia di un dio minore”, le cui priorità sono rendere lo sport divertente e lasciare che team e partecipanti siano liberi di sperimentare in campo tecnico.
Sport motoristico all'avanguardia e rivolto al futuro
La “Formula E” è all'avanguardia e orientata al futuro anche dal punto di vista tecnologico. Per fare in modo che tutti i piloti di “Formula E” gareggino in condizioni eque e abbiano le stesse possibilità, le auto da corsa elettriche sono tutte identiche. I team ricevono un telaio uguale per tutti, gli stessi pneumatici e la stessa batteria agli ioni di litio. Gli ingegneri possono intervenire solo su motore, cambio, sospensioni posteriori e inverter (il cosiddetto convertitore di fase).
Inoltre la stagione 2018/19 ha introdotto una novità in “Formula E”: l'auto “Gen2”. Quest'auto da corsa elettrica, la cui denominazione ufficiale è “Spark SRT_05e”, per la prima volta permette ai piloti di ultimare la gara senza doversi fermare ai box. Il modello precedente, la “SRT_01E” utilizzata nelle prime quattro stagioni, aveva una capacità di accumulo di energia ancora insufficiente. Come per il cambio di pneumatici in “Formula 1”, i piloti dovevano fermarsi ai box per saltare nel minor tempo possibile su un'altra auto con batteria carica. Oltre all'aumento della capacità di energia da 28 a 52 kWh (equivalente alla quantità di energia generata da sei litri di benzina), la nuova auto di “Formula E”, la “Gen2”, permette un'accelerazione più rapida (da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi) e raggiunge una velocità massima di 280 km/h a una potenza di 200 kW.
Dal punto di vista tecnologico, la “Formula 1” si è spinta a livelli che ormai non hanno più attinenza con la realtà quotidiana degli automobilisti. Per la “Formula E” non è così: le Case automobilistiche come ad esempio Audi vedono la loro partecipazione anche come uno studio di fattibilità, acquisendo dalle gare di “Formula E” conoscenze mirate per i veicoli di serie. Anche Alejandro Agag vede la tecnologia delle auto da corsa elettriche applicata nelle autovetture private. Alla “Süddeutschen Zeitung” ha detto: “Numerose innovazioni che oggi utilizziamo nelle nostre auto sono state sviluppate in ambito sportivo; la battaglia in gara è di stimolo per i costruttori.”
Come la stessa “Formula E” dichiara nel suo sito ufficiale, “funge da palco competitivo per i costruttori di automobili a livello globale e i fornitori di mobilità, per sottoporre a test e sviluppare tecnologie interessanti per le auto da strada. Gareggiando per le strade, il campionato funge da catalizzatore, contribuendo a perfezionare il design dei veicoli elettrici e a migliorare l'esperienza di guida per i conducenti di auto da strada che guidano ogni giorno in tutto il mondo.” Quindi la “Formula E” non nasce solo per essere un intrattenimento sportivo di breve durata, ma per incentivare anche nel lungo periodo l'evoluzione dell'elettromobilità.
Le corse di “Formula E” sono allo stesso tempo una gara e uno studio di fattibilità
Le corse di “Formula E” sono allo stesso tempo una gara e uno studio di fattibilità
La “Formula E” punta all'interazione con gli spettatori grazie alla gamificazione
Oltre che per il tipo di motorizzazione dei veicoli, la “Formula E” è diversa dalla “Formula 1” anche per altri aspetti. Ad esempio, la “Formula E” permette ai suoi spettatori di influire attivamente sull'andamento della gara grazie al cosiddetto Fanboost. Sei giorni prima di ogni gara, i fan hanno la possibilità di votare per i loro piloti preferiti. Se un pilota riceve voti sufficienti, durante la gara può attivare uno sprint di energia pari a 100 kJ supplementari. A ogni gara il Fanboost viene assegnato a cinque piloti.
Inoltre in questa stagione è stata introdotta per la prima volta la cosiddetta modalità di attacco. Quando i piloti la attivano in gara, la potenza dell'auto elettrica viene aumentata da 200 a 225 kW per un periodo di tempo limitato. A tal fine il pilota deve transitare su una zona di attivazione appositamente contrassegnata, esterna alla traiettoria ideale. La durata del boost e le volte in cui il pilota può sfruttarlo vengono stabilite dalla “FIA” singolarmente per ogni “E-Prix”, anche in funzione della configurazione del tracciato.
L'importanza data dalla “Formula E” all'interazione con gli spettatori è dimostrata anche dal videogioco presentato nell'estate 2018. Nel “Ghost Racing: Formula E”, i fan possono misurarsi dal vivo con i piloti del Campionato. La app per giocare è scaricabile da aprile 2019.
Serie motoristica elettrica in televisione: “ARD” e “ZDF” trasmettono la “Formula E” in Germania
La quinta stagione di “Formula E” ha preso il via con la gara a Diriyya, in Arabia Saudita, nel dicembre 2018. Infatti, andando controcorrente, le gare di “Formula E” che attualmente sono 13 iniziano in inverno e finiscono a luglio. Nel suo giro intorno al mondo, il “Campionato FIA di Formula E” fa tappa anche in Germania, nella cui capitale si corre a fine maggio il “Berlin E-Prix”. Gli undici “team di Formula E”, ciascuno formato da due piloti, si presentano di nuovo sulla pista dell'ex aeroporto di Tempelhof per disputare la decima gara in calendario. Uno di loro è Daniel Abt, di Allgäu, che assieme al collega brasiliano Lucas di Grassi corre per la squadra automobilistica tedesca “Audi Sport ABT Schaeffler”. Nella precedente stagione 2017/18, a Berlino Daniel Abt ha portato a casa la vittoria sbaragliando i suoi avversari.
Intanto aumenta il numero di ex piloti di “Formula 1” che passano alla formula elettrica. Ad esempio, Nico Rosberg da qualche tempo è entrato nella “Formula E” come investitore. Fino al termine della stagione 2018, Nick Heidfeld correva per la squadra indiana “Mahindra Racing” mentre l'anno scorso Heinz-Harald Frentzen è stato ingaggiato come co-telecronista dall'emittente “ARD” per la prima trasmissione in diretta dell'“E-Prix Berlin”. Quest'anno le emittenti pubbliche “Das Erste” e “ZDF” hanno già trasmesso tre gare di “Formula E” in diretta televisiva: oltre a quella di Berlino, anche le corse di Monaco e Roma. Le due emittenti trasmettono le altre gare online in live streaming. Altrimenti “Eurosport” trasmette tutte e 13 le gare di “Formula E” in diretta su Free-TV.