Norvegia: il regno della Mobilità elettrica
Norvegia: il regno della Mobilità elettrica
In Norvegia l'auto elettrica non è solo il futuro, la mobilità elettrica è già il presente. Perché i norvegesi sono così avanti? Inoltre, è possibile importare questo modello in altri Paesi?
Qui puoi scoprire:
- In che modo la Norvegia porta avanti l'elettromobilità con incentivi finanziari
- In che modo autorizzazioni speciali rendono più interessante l'auto elettrica
- Quali sono le misure adottate dagli scandinavi per migliorare l'infrastruttura di ricarica
- Cosa può imparare la Germania dai vicini nordici
La Norvegia, il piccolo regno nell'Europa settentrionale, è un precursore nel campo della Mobilità elettrica: nel 2018, circa il 30% di tutte le nuove immatricolazioni riguardavano auto elettriche. Nel marzo 2019 per la prima volta le nuove immatricolazioni hanno fatto registrare il 58,4%, superando persino quelle dei veicoli con motore a combustione. Considerando che la Norvegia ha all'incirca cinque milioni di abitanti, in termini assoluti è effettivamente il terzo mercato al mondo per quanto riguarda la vendita di auto elettriche, dopo Cina e Stati Uniti. Nel 2018 in Norvegia sono state immatricolate 72.000 auto elettriche, in Germania appena 68.000.
La domanda è: cosa può imparare l'Italia dal passaggio all'elettrico della Scandinavia? Le misure adottate là possono essere importate in Germania per portare avanti anche qui l'elettromobilità? A questo proposito è utile gettare uno sguardo al perché le auto elettriche godono di così tanta popolarità lassù al nord.
1. Le agevolazioni statali costituiscono un incentivo per le auto elettriche
La Norvegia è la mecca per le auto elettriche soprattutto grazie a un ampio programma di incentivazioni statali. Infatti, a causa del traffico e della posizione incassata, il clima nella capitale è notevolmente inquinato. In inverno spesso su Oslo incombono nuvole di smog. Pertanto il governo ha deciso che entro il 2020 la riduzione delle emissioni di biossido di carbonio deve rientrare nell'intervallo compreso fra 2,5 e 4,0 milioni di tonnellate all'anno. Il riassetto di norme fiscali e tasse di immatricolazione deciso dal governo nel 2009 assegna alle auto elettriche una riduzione dell'IVA del 25%. Inoltre è prevista l'esenzione dal pagamento delle tasse di circolazione, immatricolazione e importazione e delle imposte doganali. Al contrario, l'acquisto di un veicolo diesel o a benzina è soggetto a un tributo che può arrivare a 10.000 euro, a seconda di peso e valori dei gas di scarico. In questo modo il governo finanzia, tra l'altro, gli incentivi per le autovetture elettriche. Tuttavia, il governo ha deciso di esigere nuovamente il pagamento della tassa di circolazione, ancora per il 50% all'inizio di quest'anno e per l'intera somma a partire dal 2020.
2. Autorizzazioni speciali per le auto elettriche in Norvegia
Fino a poco tempo fa, i proprietari di auto elettriche erano inoltre esentati dal pagamento di pedaggi stradali, traghetti o parcheggi. Ora tali oneri sono dovuti anche per le auto elettriche, ma solo per la metà della somma. Inoltre i veicoli elettrici possono marciare nelle corsie riservate ad autobus e taxi, evitando quindi gli imbottigliamenti che intrappolano i veicoli con motore a combustione e procedendo più velocemente nel traffico urbano. Anche i parcheggi pubblici e la ricarica della batteria presso le circa 4.000 stazioni di ricarica pubbliche in tutto il Paese sono a titolo gratuito. Nel frattempo, così come le agevolazioni statali, anche le autorizzazioni speciali vengono gradualmente ridotte. Poiché il numero di auto elettriche circolanti è aumentato, l'accesso alle corsie degli autobus è stato nuovamente revocato.
3. L'infrastruttura di ricarica è prioritaria in Norvegia
Il governo norvegese si è assunto la competenza per la realizzazione della rete di ricarica fondando un'azienda statale (Enova) che assegna gli incarichi per la costruzione dell'infrastruttura di ricarica. Le stazioni di ricarica sono circa 1000 solo a Oslo. In molti altri Paesi, invece, Case automobilistiche e Stato discutono su chi debba assumersi i costi per l'ampliamento dell'infrastruttura. Dato che la Norvegia può generare energia elettrica in modo economico dall'acqua e dal vento, il governo la regala presso i punti di rifornimento pubblici, che però non offrono l'opzione di ricarica rapida.