Quattro idee interessanti per l'infrastruttura di ricarica
Quattro idee interessanti per l'infrastruttura di ricarica
Per il successo della mobilità elettrica è di cruciale importanza soprattutto l'infrastruttura di ricarica. La prossima generazione di colonnine di ricarica ha in serbo per noi ulteriori innovazioni. Ti presentiamo le soluzioni più interessanti per il futuro.
Qui puoi scoprire:
- Quali sono le soluzioni creative che consentiranno di espandere ulteriormente l'infrastruttura di ricarica
- In che modo lampioni e scatole di distribuzione vengono utilizzati come stazioni di ricarica
- Perché l'idrogeno può rifornire di energia una stazione di ricarica elettrica
- A che punto è la ricarica dinamica durante i tragitti
Per molti acquirenti, la disponibilità di una vasta rete di soluzioni di ricarica è un argomento importante quando si tratta di valutare o escludere l'acquisto di un veicolo elettrico. Sono numerose le idee alternative per le stazioni di ricarica, che si pongono l'obiettivo di migliorare l'infrastruttura e rendere più comoda la ricarica stessa. Te ne presentiamo sei.
1. Volkswagen: dispositivo di ricarica mobile veloce per auto elettriche
Stazioni per il rifornimento di energia elettrica temporanee, che funzionano come i power bank per gli smartphone? Volkswagen ha sviluppato una colonnina di ricarica veloce mobile che si presenta come una batteria in formato XXL. Ad una grande colonnina di ricarica possono ricaricare la batteria quattro veicoli elettrici contemporaneamente, a scelta a corrente continua o a corrente alternata. In media, un processo di ricarica dovrà durare solo 17 minuti. Con una capacità di ricarica dell'accumulatore di 360 kWh, si possono ricaricare fino a 15 auto elettriche. La colonnina di ricarica veloce può essere impiegata ovunque con la massima flessibilità. Ad esempio nei parcheggi pubblici o in luoghi isolati, dove non è presente la rete per la ricarica dei veicoli elettrici. Quando la capacità residua degli accumulatori installati scende sotto un determinato valore, la colonnina di ricarica vuota può essere sostituita con una carica oppure può essere ricaricata tramite la rete elettrica. Le prime colonnine di ricarica mobili sono state installate a Wolfsburg a metà del 2019. A partire dal 2020, questa tipologia di stazioni di ricarica sarà utilizzata anche in altre città e comuni della Germania.
Le colonnine mobili sono un passo decisivo verso una rete di punti di ricarica efficienteThomas SchmallPresidente del Consiglio di Amministrazione di Volkswagen Group Components
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- Concept Car
2. "Ubitricity": i lampioni diventano punti di ricarica
La start-up “Ubitricity” ha sviluppato una presa per lampioni stradali che può essere installata con relativa facilità in un lampione già esistente. Costo: circa 1.000 euro. Una colonnina di ricarica convenzionale costa in media fino a 15.000 euro. “Ubitricity” ha già installato 300 punti di ricarica di questo tipo nei quartieri londinesi di Kensington e Chelsea. A Berlino, nei due quartieri periferici di Marzahn-Hellersdorf e Steglitz-Zehlendorf verranno installati e testati 1.000 punti di ricarica su lampioni accessibili a tutti. Per la fatturazione della corrente “Ubitricity” ha sviluppato un contatore elettrico integrato nel cavo di ricarica. L'utente deve solo stipulare un contratto di fornitura di energia mobile con un fornitore a sua scelta.
3. "Telekom": eminenze grigie per l'infrastruttura di ricarica
Sono grigie, le troviamo sul ciglio della strada, a volte attirano l'attenzione per manifesti o volantini che sono stati applicati illegalmente al fine di pubblicizzare eventi e che poco per volta si deteriorano: sono le circa 380.000 centraline di “Telekom”. Ognuna di queste scatole di distribuzione ha il proprio alimentatore, una batteria tampone e un punto di misurazione digitale. In futuro ciascuna di queste potrebbe diventare una stazione di ricarica per veicoli elettrici. Secondo l'affiliata di Deutsche Telekom “Comfortcharge”, è possibile prendere in considerazione un totale di circa 12.000 centraline di distribuzione in varie città. In ciascun punto di ricarica potrebbero essere rifornite due vetture elettriche a 11 kW ciascuna. In futuro l'utilizzo dell'infrastruttura esistente potrebbe rendere obsoleta la costruzione di ulteriori punti di ricarica e quindi semplificare anche la pianificazione urbanistica.
4. "Intis": una nuova strada per la mobilità elettrica
Ma lo stadio di sviluppo definitivo è la ricarica dinamica. Su un tratto lungo 25 metri, i ricercatori dello studio d'ingegneria “Intis” hanno dimostrato con successo la possibilità che un'auto elettrica si ricarichi durante la marcia. A tal fine, sotto il manto stradale sono state integrate delle bobine una dopo l'altra. Il principio fisico applicato risale al XIX secolo. L'ingegnere serbo Nikola Tesla ha sviluppato una struttura di bobine con la quale la corrente alternata generata elettricamente produce un campo magnetico pulsante. Trasferendo il principio nell'ambito della mobilità elettrica, sia nei parcheggi, sia sulle corsie di marcia sia a bordo dell'auto sono montate bobine che sviluppano un campo magnetico. Portando le due bobine alla giusta distanza l'una dall'altra, fluisce corrente che ricarica la batteria della vettura.
Tuttavia quanto costerebbe dotare di questa tecnologia anche solo 13.000 chilometri di autostrade? Secondo le sue stesse dichiarazioni, la società israeliana “Electreon” ha sviluppato una tecnologia ad induzione per il mercato di massa. Il tempo occorrente per la trasformazione di un chilometro di strada sarebbe di un solo giorno. Più in particolare, impiegando speciali macchinari, delle linee di rame vengono posate alcuni centimetri sotto l'asfalto e, immediatamente dopo, il manto stradale viene ripristinato. Anche il ricevitore induttivo sul veicolo può essere montato a posteriori. Le stazioni di ricarica poste direttamente sulle strade diventerebbero in tal caso superflue, inoltre il sistema dovrebbe consentire anche batterie molto più piccole, con una conseguente riduzione del peso e del costo dei veicoli. Test con autobus elettrici su un tratto stradale di Tel Aviv dovranno dimostrare adesso se il principio è applicabile in concreto anche nella vita di tutti i giorni. Ci vorrà quindi ancora del tempo prima che nasca una nuova generazione di strade.